per euphonium (2021)
Il titolo (scritto in un latino inesistente), disorienta l’ascoltatore e lo invita, non più guidato da immagini e aspettative, a liberare la mente e a disporsi, con animo curioso, all’ascolto del brano.
La partitura si presenta come un susseguirsi di episodi la cui struttura viene interrotta da 3 apparenti momenti di vuoto. In realtà, questi devono essere riempiti con uno dei 3 frammenti (A, B e C), messi in appendice alla partitura dal compositore, che invita in tal modo l’interprete a divenire una specie di co-autore modificando in modo rilevante la struttura del brano e la percezione di ritornelli voluti o evitati.
Detti frammenti pur trovando origine in una stessa struttura di partenza presentano al loro interno alcune particolarità esecutive che li rendono preziosissimi nell’organizzazione del brano e sono costruiti in modo tale da risultare sempre una logica prosecuzione di ciò che li precede e un’altrettanto logica confluenza nella musica che segue. Avendo questi carattere assolutamente personalizzato, generano una diversa fruizione (citazione, sviluppo, anticipazione) del materiale successivo a seconda di quale frammento viene utilizzato.
Inoltre, in partitura, l’esecuzione di ciascun frammento è sempre anticipata da un elemento all’ascolto facilmente riconoscibile (per due volte identico, la terza compresso nel tempo).
L’ascoltatore diviene così l’inconsapevole destinatario dell’idea formale scelta dall’interprete anche solo pochi secondi prima.
Le difficoltà tecniche contenute nel brano riguardano in particolare una notevole richiesta di agilità, il canto nello strumento, la presenza di un apparente polifonia a due e poi a tre voci, l’utilizzo di una tessitura estrema che richiede l’uso di tecniche strumentali evolute.
I tre frammenti, presentano al loro interno alcune particolarità esecutive che li rendono preziosissimi nell’organizzazione del brano secondo la scelta operata preventivamente o in modo estemporaneo dall’interprete. Il vincolo è di usarne almeno due, cosa che può far pendere la bilancia verso uno o l’altro
La condizione, posta dall’autore, di dover eseguire almeno 2 dei 3 frammenti dati costringe l’interprete a costruire una sua personale visione del brano nella quale la presenza obbligata di un secondo frammento rischia di apparire quasi una stortura.
luglio 2021 – Marina Boselli esegue, alla sua tesi di laurea biennale, ENORIAS IBI di Franco Balliana