vuoi saperne di piùBalliana2018-11-18T18:16:59+00:00
La tecnologia è sempre stata il mio secondo amore ed è servita a interagire in modo sempre più profondo con la musica.
Agli albori del MIDI io ero già in prima fila e mi sono equipaggiato prima di sequencer via via sempre più potenti e poi di computer specializzati. La mia prima macchina informatica è stata un ATARI 1040 che con il suo “stupefacente” Mega di memoria permetteva già ad un programmino come Notator di gestire al meglio diverse macchine esterne (tastiere ed expander).
L’uso di tali attrezzature mi ha consentito un deciso salto di qualità per quanto riguarda non solo la possibilità di ascoltare privatamente e poi di far sentire ad altri il mio lavoro, sia in itinere che completo, ma anche, e soprattutto, la possibilità di percepire con più precisione il tempo, cioè, lo svolgersi nel tempo reale del brano; prima, da compositore puro, sentivo naturalmente dentro di me il brano ma la mia attenzione si concentrava sui singoli momenti dilatandone in modo assolutamente soggettivo alcuni aspetti, mentre l’ascoltatore esterno, non coinvolto emotivamente, sente in modo assolutamente diverso lo svilupparsi della musica.
Pur interessandomi molto a tutte le “risorse paramusicali” ottenibili con gli strumenti tradizionali ho però scelto di usarne solo una minima parte mantenendo sempre una decisa predominanza della scrittura di tipo tradizionale, sforzandomi di ottenere sonorità e fusioni nuove e accattivanti combinando al meglio i suoni classici degli strumenti.